martedì 6 novembre 2012

IL SISTEMA CURTENSE


IL SISTEMA CURTENSE

 

La crisi impose la riorganizzazione della vita economica, che divenne:

-         locale: per l’arresto dei traffici;

-         agraria: perché la terra diventò quasi l’unica fonte di ricchezza;

-         poco differenziata: perché ogni comunità ricercò l’autosufficienza.

Di conseguenza in Occidente si affermò così una nuova organizzazione produttiva: il sistema curtense.

 

Durante l’Alto Medioevo, cioè il periodo inteso dalla caduta dell’Impero romano fino all’anno mille, la terra venne progressivamente divisa in possedimenti chiamati curtes che appartenevano a un dominus (il re, la Chiesa od un signore locale).

Ogni curtis era divisa in due parti:

-         la pars domenica (da dominus): riservata al padrone e da lui gestita attraverso il lavoro dei    suoi servi;

-         la pars massaricia (da massarius, “contadino”): suddivisa in mansi, appezzamenti affidati a servi o a contadini liberi. Questi, in cambio dell’uso del terreno, dovevano versare parte del raccolto e pagare i tributi al signore, oltre a lavorare i terreni della pars dominica per un certo numero di giornate (corvèes).

Si diffuse la servitù della gleba che vietava, ai contadini che vi erano sottoposti, di lasciare la terra che coltivavano.

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