Fra il XV e il XVI
secolo, vennero intrapresi viaggi alla ricerca di nuovi mondi dagli
Europei, ed i presupposti per queste scoperte furono:
- culturali: lo spirito critico del Rinascimento spinse a studiare la realtà così com’era;
- economici: i Veneziani monopolizzavano il commercio con l’Oriente, così i paesi europei che avevano porti sull’Atlantico cercarono una nuova “via per le Indie”:
- tecnologici: si diffusero la caravella ed il galeone, adatti a lunghi viaggi, vennero inoltre installati cannoni e perfezionato l’uso degli strumenti nautici. I capitali per costruire ed equipaggiare le imbarcazioni vennero forniti dalle grandi monarchie, in specie Spagna e Portogallo.
Cristoforo Colombo, navigatore genovese, riteneva che si potesse raggiungere l’Oriente attraversando l’Oceano Atlantico. Il suo progetto, finanziato dai reali Spagnoli, portò nel 1492 alla scoperta di terre Americane. Solo più tardi Amerigo Vespucci capì che queste terre non erano parte dell’Asia, ma di un nuovo continente, che venne chiamato America in suo onore.
Subito dopo questa
scoperta, tutta l’Europa atlantica fece a gara per accaparrarsi le
nuove terre.
Dopo il 1500 i viaggi
iniziarono a moltiplicarsi, ed incominciarono ad acquisirsi sempre
maggiori conoscenze geografiche. Su commissione spagnola, nel 1519,
il portoghese Ferdinando Magellano partì per una spedizione che
raggiunse le Indie passando per l’Occidente e circumnavigò il
globo terrestre, dimostrando così la sfericità della Terra.
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