mercoledì 5 giugno 2013

Formazione dello Stato moderno



Tra il X il XII secolo, lo Stato attraversò una crisi che lo portò alla disgregazione: a causa dei territori troppo vasti, i sovrani delegarono le funzioni dello Stato ai feudatari, che iniziarono però a comportarsi da sovrani.
Le funzioni amministrative e di governo esercitate una volta dagli ufficiali, iniziarono ad essere svolte dalle singole famiglie. La popolazione venne assoggettata da signori che amministravano la giustizia, chiedevano prestazioni militari e riscuotevano imposte. Le aree rurali divennero parti di possedimenti terrieri di diversi signori.



Queste si estendevano intorno ad un castello fortificato al cui interno vivevano il signore, in suoi cavalieri ed i contadini che lavoravano le terre.
Ogni signore considerava le funzioni ad egli affidate come parte del proprio patrimonio, motivo per il quale queste venivano lasciate in eredità, donate o vendute.
Dalla disgregazione dell’autorità statale derivò una generale insicurezza, così i sudditi iniziarono a rivolgersi al re per veder garantiti i propri diritti, inoltre le monarchie, i principati e i Comuni iniziarono a limitare i poteri dei signori in modo da rafforzare lo Stato.
Nel XII-XV secolo si svilupparono in Europa le monarchie feudali, caratterizzate da un contratto tra sovrano e sudditi che comportava:
  • Che il sovrano garantisse i privilegi dei nobili, del clero e dei cittadini;
  • L’impossibilità di introdurre innovazioni senza il consenso dei sudditi (che si riunivano a dibattere in parlamenti);
  • La possibilità di deporre il sovrano che non rispettasse questo contratto.
Il re poteva scegliere senza consultare i parlamenti solo nei periodi di guerra che, essendo molto frequenti in quel periodo, venivano sfruttati dal re per accentrare il potere. La conseguente rapida ascesa del sovrano segnò la nascita dello Stato moderno, le quali caratteristiche furono:
  • l’accentramento del potere, che comportò lo scontro tra monarca e ceti privilegiati;
  • la territorialità, in contrasto con l’universalismo dell’Impero e del papato;
  • la concezione patrimoniale e dinastica dello Stato, considerato un bene di proprietà del sovrano e trasmesso in eredità;
  • l’organizzazione incentrata sulla corte, attraverso la quale il re guidava l’esercito e la burocrazia.

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